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Roma, 26 maggio 2014 "Siamo sicuri che con i nostri ricorsi riusciremo a far saltare lo sbarramento del 4% e a portare all'Europarlamento un rappresentante degli ecologisti italiani che siedera' nel gruppo dei Verdi europei". Lo dichiarano i coportavoce dei Verdi Luana Zanella e Angelo Bonelli insieme Monica Frassoni e Fabio Granata coordinatori nazionali di Green Italia che aggiungono: "Nei prossimi giorni impugneremo i verbali di proclamazione degli eletti in attesa che la Corte Costituzionale, adita proprio sull'europorcellum dal Tribunale civile di Venezia, si pronunci sulla questione dello sbarramento". "Le elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento segnano per i Verdi europei un risultato globalmente positivo perche' gli ecologisti confermano la loro centralita' nel Parlamento di Bruxelles: dunque i candidati alla presidenza della Commissione che vorranno il nostro voto dovranno confrontarsi con le nostre proposte, che ruotano intorno al tema del Green New Deal, agli investimenti nelle tecnologie e nelle energie verdi per uscire dalla crisi, all’utilizzo dei fondi europei per avviare bonifiche e processi di conversione industriale, oltre ad una forte spinta alla riforma del funzionamento delle istituzioni europee". "In Europa i Verdi ampliano la loro rappresentanza all’Ungheria e alla Croazia, rafforzandosi anche in Germania, in Spagna e nei paesi nordici. In Francia e in Germania il risultato e' migliore rispetto a quello delle elezioni nazionali dello scorso anno. In Italia, l’estrema polarizzazione tra Renzi e Grillo e la sostanziale cancellazione, durante la campagna elettorale, dalla maggior parte dei media, ha sicuramente penalizzato la lista Green Italia Verdi Europei - spiegano gli esponenti ecologisti - . La scommessa vinta da Renzi di gridare al pericolo Grillo e la grancassa mediatica ha annullato ogni dibattito sui temi veri dell’Europa, che pero' saranno all’ordine del giorno da oggi: revisione dei criteri di Maastricht, energia, OGM, unione bancaria, ma anche le decine di violazioni delle regole in materia di inquinamento industriale, a partire dall’ILVA di Taranto e della Terra dei Fuochi". "Con una campagna elettorale ‘no-cost’, costata meno di 30 mila euro e una squadra di candidati, volontari e attivisti mobilitati e coesi, nonostante un’oscuramento mediatico fortissimo nei nostri confronti ci sentiamo pronti a ripartire, consapevoli che il potenziale di un soggetto politico ecologista in Italia e' ben al di sopra del risultato raggiunto la scorsa notte”, concludono Zanella, Bonelli, Frassoni e Granata. |
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